18 maggio 2012
La L 214/2011, all’art 23, assegna alla Provincia “…esclusivamente le funzioni di indirizzo e di coordinamento delle attività dei comuni …” delegando a successive leggi nazionali e regionali la definizione di tali funzioni. La riforma del livello intermedio di governo ha sicuramente una rilevanza strategica sull’organizzazione e la competitività dei territori, ed in generale del sistema Paese, ed è pertanto opportuno che la normativa nazionale fornisca indicazioni sul percorso da intraprendere per attuare le indicazioni dell’art 23, a partire da una chiara attribuzione delle funzioni tra i diversi livelli istituzionali.
Le province svolgono da tempo funzioni sovracomunali, che riguardano gli aspetti di area vasta, ossia quegli aspetti che per essere affrontati e governati necessitano di una visione d’insieme, che non possono quindi essere affidati ai soli comuni, singoli o associati, ma che richiedono un’azione di promozione, sollecitazione, coordinamento da parte di un ente terzo, dotato di un certo grado di autonomia e legittimazione.
Le province svolgono da tempo anche compiti intercomunali, di supporto tecnico amministrativo ai comuni, soprattutto quelli più piccoli, nell’attuazione delle funzioni a questi assegnati dalle norme.
Le Manovre Finanziarie degli ultimi due anni prevedono percorsi e tempi per arrivare entro circa un anno ad unioni o convenzioni tra i comuni al di sotto dei 1.000 e 5.000 abitanti per l’esercizio associato delle funzioni fondamentali. Percorsi che potrebbero essere facilitati con il supporto delle competenze professionali presenti negli uffici delle province.
Si va in sostanza prefigurando un sistema articolato di compiti e funzioni, che in buona parte già oggi le province svolgono, ma che l’attuazione dell’art 23 della L 214/2011 fornisce occasione per valorizzare e riorganizzare con maggiore chiarezza ed efficacia, partendo da un’attenta valutazione delle numerose esperienze che le province hanno sviluppato in questi anni.
