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"Mundus Furiosus. Il riscatto degli Stati e la fine della lunga incertezza" di Giulio Tremonti


Mundus Furiosus. Il riscatto degli Stati e la fine della lunga incertezza di Giulio Tremonti

10 aprile 2017

Presentazione dell'ultimo libro del Senatore Giulio Tremonti, con la partecipazione dell'Autore e dei Proff. Giampaolo Azzoni e Franco Osculati dell'Università di Pavia.

Coordina Andrea Zatti, Presidente della Fondazione Romagnosi.

Mundus furiosus: così si chiamava l'Europa nel Cinquecento, dopo la scoperta delle Americhe e l'avvento rivoluzionario degli sterminati «spazi atlantici». Di nuovo furiosus è il mondo di oggi: dalla crisi della finanza alle migrazioni di massa, dalle macchine digitali che distruggono il ceto medio rubandogli il lavoro alle nuove guerre «coloniali», dalla rete che, nonostante le apparenze, erode le basi della democrazia e della gerarchia trasformandole in anarchia ai nuovi emergenti tribuni politici.

Scritto da chi conosce molto bene gli interna corporis della finanza e della politica internazionale, questo è il primo libro che spiega dall'interno anche le cause profonde della crisi dell'Europa, dominata dalla tirannia della stupidità. E la cui classe dirigente fa ciò che non dovrebbe fare, ad esempio il bail-in, e non fa invece ciò che dovrebbe e potrebbe fare, contro la crisi e contro le migrazioni.

Come sul ponte del Titanic fino al tramonto dell'ultimo giorno ci si attardava sulle chaises longues nelle solite chiacchiere, così l'ultima legge «comunitaria» contiene ancora, imperterrita, regole in materia di basilico e di rosmarino, di salvia fresca e di preparati per il risotto. Dentro o fuori l'Inghilterra dall'Unione europea, niente potrà essere più come prima. Demolire il castello medievale delle regole europee che ci soffocano e ci spiazzano nella competizione globale, limitare lo strapotere della finanza, a partire dal bail-in, fermare la massa delle migrazioni: su tutto il libro contiene idee e indicazioni molto concrete per bloccare la dis-«Unione» europea, magari trasformando la cosiddetta «Unione» in una «Confederazione» tra Stati sovrani. In pagine acute, scritte sulla base di una conoscenza profonda di fatti e persone, Giulio Tremonti modula la sua riflessione «non ortodossa» sugli scenari presenti e futuri al ritmo alternato della «paura» e della «speranza», tra il mundus furiosus che da fuori e da dentro si sta sviluppando in Europa, e di qui in Italia, e il forse ancora possibile prevalere dell'ordine sul disordine e della ragione sulla follia.

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